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La storia del pancale

Il nome pancale (anche bancale, pedana, paletta; in inglese pallet) deriva intuitivamente dal prefisso “panca”.  Come la panca porta gli uomini seduti, così il pancale porta materie prime e prodotti durante la loro movimentazione.

I carichi posti sul pancale, che può essere di molte forme e dimensioni diverse, si accompagna allo strumento base del loro spostamento conosciuto in Italia come “muletto” che altro non è un carrello elevatore munito di forche adatte ad essere inserite sotto di esso, sollevarlo e trasportarlo in funzione della logistica.

Storia

Il pancale è un imballaggio terziario che è concepito per facilitare la movimentazione ed il trasporto di merci e prodotti da un luogo ad un altro. Non disponiamo di una datazione ufficiale di nascita del pallet ma certamente la prima traccia storica dei pallet è stata trovata nelle liste di carico dell’Esercito Americano durante la Seconda Guerra Mondiale: sia durante lo sbarco in Normandia che nelle operazioni nell'Oceano Pacifico la voce "pallet" comparve nei packing-list dei materiali bellici.

Tali supporti rendevano molto più rapide le operazioni di carico e scarico delle navi e degli autocarri che portavano i rifornimenti ai combattenti. In vecchie foto militari d'epoca è possibile intravedere sotto casse e vettovaglie avvolte in teloni e, ancor meglio, sotto fusti di carburanti le sagome di intelaiature in legno formate da tavole fissate su travature, i primi esemplari di pallet a due vie.

Nel dopoguerra quell’esperienza iniziò ad entrare nelle più grandi aziende utilizzando quell’idea nei propri processi produttivi. Agli inizi degli anni ’70 la stima che molti osservatori danno valuta la presenza sul territorio nazionale in un numero di carrelli elevatori (muletti) inferiore a 100.000 unità.

Oggi, 40 anni dopo, il numero di muletti in uso sul territorio nazionale supera le 2.500.000 unità; come dire 1 ogni 10 automobili. È difficile, ma potremmo dire impossibile, valutare il numero di pancali circolanti sul territorio nazionale; certamente non meno di 200.000.000 esemplari nelle più svariate forme e dimensioni.

PRIMI PANCALI DELLA STORIA
La materia prima dei pancali

Quando si dice pancale si immagina un piano di legno rialzato da terra adatto ad essere caricato con le più diverse merci e spostato con i muletti. Diciamo un piano di legno ma i pancali possono essere costruiti anche con molti altri materiali – esempio: plastica, acciaio inox, ferro, pasta di legno ecc.

I Giapponesi sono stati i primi a tentare la via della lastra in metallo calandrata a caldo, impilabile e naturalmente riciclabile. La riuscita è stata assai inferiore alle attese per diversi tipi di difficoltà, prima fra tutte la ruggine.

Qualcuno ha tentato di fabbricare pedane a stampo in pasta di legno truciolato. Risultato: oggetti deboli e non resistenti agli urti ed all'umidità, oltre che non riciclabili. Il truciolato, è noto che è un prodotto difficilmente riciclabile dato il contenuto di collanti perciò la sua fine è quasi sempre in discarica o in termovalorizzatori.

Le pedane in plastica oltre ad essere costose all'origine, soffrono molto le escursioni termiche che le rendono fragili. Questo tipo di pedane è usato soprattutto nei processi alimentari dove è necessario un lavaggio continuo.

Così dopo innumerevoli tentativi, il legno rimane la materia prima quasi esclusiva per la fabbricazione di pedane in Europa ma anche negli Stati Uniti, dove la ricerca del “nuovo economico” è più forte e continua.

E’ giusto però immaginarsi il pancale di legno perché è proprio il pancale di legno che costituisce oltre il 90%  dei pancali circolanti.

Il tipo di legno

Il legno si divide in tre grandi categorie fondamentali:

  • LEGNO DURO (HARDWOOD): noce, quercia, faggio eccetera; di solito è il più costoso ed è usato quasi sempre nel settore arredamento.

  • LEGNO MEDIO: castagno, ecc.; di solito meno costoso del duro. Il legno medio è usato sia nell’arredamento che nelle costruzioni.

  • LEGNO DOLCE (SOFTWOOD): abete, pino, pioppo; detto "dolce" perché si può incidere con le unghie. Usato per impieghi semplici come per la realizzazione dei pancali.

 

Il materiale impiegato per il 90% in scala mondiale per la realizzazione dei pallet è il legno dolce (abete, pino) e si scelgono i tronchi peggiori cioè più piccoli, più nodosi e le punte degli alberi (cime) non utilizzabili altrimenti e per ottenere la quotazione economica più bassa.

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